UN’EDIFICIO, PARTE DI UN BORGO STORICO DELLA BELLA CAPITALE E’ STATO COMPLETAMENTE RIQUALIFICATO, PARTENDO DAL RECUPERO DEI MATERIALI ORIGINALI.

Una semplice casa tradizionale in pietra; da qui è partito il progetto sviluppato dall’architetto della ditta Roma Edilizia.

Al momento dell’acquisto non si era certi della data esatta della costruzione della casa, ma una cosa è certa, che era in totale stato di abbandono. Secondo alcune fonti la casa risale alla fine del 1800.

Disabitata ormai da tanti anni e senza traccia di manutenzione, necessitava di un restauro completo: la struttura muraria esterna era in buone condizioni, ma all’interno c’era bisogno di sostituire i solai degradati e gli impianti fuori norma. La casa era completamente intonacata sia dall’esterno che dall’interno e presentava occasionalmente segni di muffa. I muri divisori erano fatti di mattone, i serramenti di legno erano completamente da sostituire.

L’ organizzazione degli spazi interni era confusa e poco utilizzabile. L’edificio è composto da piano terra, dove si trova la cantina, e da due appartamenti collegati da una scala di legno interna. il progetto  prevedeva di tenere la presente configurazione modificando solo gli spazi interni. Il primo passo è stato pulire i locali interni e demolire tutti i muri divisori.

Sulla facciata è stata montata l’impalcatura ed è stato rimosso l’intonaco ormai slavato e cadente. Una volta scoperto lo stato buono della pietra sui muri portanti sono state pulite le fughe dai residui di cemento. E’ stata poi eseguita una sabbiatura con macchine a pressione e successivamente il lavaggio con miniwasher sotto pressione: a questo punto la facciata era pronta per la nuova fugatura.

Materiali utilizzati per ristrutturazione, intonaci, pietra.

Il materiale usato è l’intonaco Macropore, di Tecnochem Italiana, una miscela di calci idrauliche, salici reattive, aggregati selezionati, agenti pirogeni e agenti idrofobizzanti. La parte della facciata dove erano presenti i residui del calcestruzzo è stata coperta con intonaco creando alla fine un interessante equilibrio tra pietra e intonaco semplice. All’interno sono stati eliminati gli strati esistenti della pavimentazione conservando completamente le travi di legno che sono state protette con prodotti antitarlo.

Villa in pietra a roma

Le travi sono state lasciate a vista e dipinte in bianco contribuendo all’aspetto elegante e semplice dell’ambiente. Al di sopra di esse è stata eseguita una soletta precompresso di modeste dimensioni per consolidare l’intera struttura esistente. Anche all’interno delle murature è stata  tolto l’intonaco ed eseguita sabbiatura, pulizia e fugatura con Macropore.

Certe parti sono state intonacate, creando anche le cornici attorno alle aperture. In taverna, sopra il pavimento del terrazzo rovinato, prima è stato realizzato uno strato di impermeabilizzazione con Plastivo 250, di Volteco, e successivamente uno strato di 10 cm di Dracoterm, un calcestruzzo leggero con caratteristiche di isolamento termico che è la base ber la posa delle mattonelle fatte a mano che sono state fugate con una miscela di cemento e polvere di mattone per ottenere un colore rossastro. Sia le mattonelle, sia la pietra della muratura, essendo porose, sono state impregnate con un prodotto impermeabilizzante ed idrorepellente che permette alla pioggia di scivolare via evitando che la pietra si ibeva d’acqua. Le pavimentazione sono state realizzate in parquet di rovere sbiancato che si abbina bene al colore della pietra degli interni.

La parte intonacata dei muri interni è lisciata a mano e presenta le tracce di lavorazione e lisciatura: in questo modo si ottiene una superficie non perfettamente liscia. Le finestre e gli scuri sono stati fatti di legno di larice, seguendo la razione dalmata. Successivamente sono state aggiunte le decorazioni in ferro sulle finestre e le aperture delle porte esterne. Il nuovo ambiente è in grado, così, di raccontare la sua storia lasciando visibili tutte le stratificazioni che sono state aggiunte durante i decenni.

Il progetto è stato modificato e adattato più volte quando si sono scoperti nuovi spunti ed elementi nelle murature, come alcune nicchie  e aperture che erano coperte dall’intonaco e non visibili in un primo momento. il colore principale è quello lavanda, da dove deriva infatti il nome della casa, tradotto in gioco. I colori presenti sono lavanda, bianco e il colore bianco- grigio delle pietra, rendendo l’interno ( ma anche esterno) della casa molto luminosa. Oggi nella villa si organizzano incontri e feste in taverna, mentre l’appartamento al primo piano si affitta a turusti.

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